rapporti con le banche

Come migliorare i tuoi rapporti con le Banche 2

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Migliorare i tuoi rapporti con le Banche – Seconda parte

Riprendo l’argomento dove lo avevo lasciato nella prima parte.

Hai fatto il business plan, hai cercato di migliorare il tuo rating e ora ti stai recando nella filiale della tua banca a consegnare tutti i documenti che ti hanno richiesto per valutare se concederti il finanziamento oppure no.

Sei tu vero che stai andando in banca? Non dirmi che hai delegato ad altri questo importante compito, il compito di migliorare i tuoi rapporti con le banche.

Tu ci devi essere e questo è fuori discussione, poi puoi chiedere al tuo commercialista di accompagnarti.

Ma è ancora importante il rapporto di conoscenza personale che si instaura tra cliente e funzionario locale di banca?

“La discrezionalità del direttore di banca è diminuita, le filiali sul territorio hanno ridotta autonomia decisionale, perché devo perdere tempo ad andare nella mia banca quando poi tutto viene valutato in altri ambiti?”

Perché sì!

Perché se non ci credi nemmeno tu, e non presentandoti fai capire questo, come puoi pensare che ci credano gli altri?

E comunque ti assicuro che i rapporti hanno ancora un valore e per questo ti consiglio di farti accompagnare anche dal tuo commercialista o comunque da una persona di tua fiducia, un tecnico per esempio, che abbia ben chiaro il tuo progetto e soprattutto che ci creda e che sia disposta a metterci la faccia.

Io ce l’ho messa la mia faccia quando alcuni miei clienti avevano progetti interessanti e temevo non venissero ascoltati a sufficienza.

Ma passiamo ora a esaminare le tipologie di finanziamenti che devi conoscere per migliorare i tuoi rapporti con le banche, e partiamo dal comprendere bene che cosa è il fido.

Il fido

Terminata l’istruttoria, in caso di valutazione positiva, viene concesso il fido che è l’importo massimo del credito che la banca decide di erogare e che può essere utilizzato mediante una o più forme tecniche di finanziamento.

Il fido, quindi, è il presupposto del prestito che la banca eroga al cliente.

Sull’intero ammontare del fido accordato si paga una commissione, il cui valore massimo, stabilito dalla Banca d’Italia, non può superare lo 0,50% trimestrale (2% annuo).

I principali tipi di finanziamento da conoscere per migliorare i rapporti con le banche

Finanziamenti a breve termine: prevedono una scadenza che non va oltre i 18 mesi e quindi NON DOVREBBERO essere utilizzati per fronteggiare gli investimenti durevoli.

Si suddividono in:

Apertura di credito in c/corrente: la banca mette a disposizione sul conto corrente del cliente una certa somma.

 È la forma più diffusa, molto flessibile, permette di pagare gli interessi solo sull’utilizzato.

Può essere a tempo determinato, cioè a scadenza espressa, oppure a tempo indeterminato, cioè fino al recesso da parte della banca o del cliente.

Anticipo sbf di effetti e ricevute bancarie (Ri.Ba.)

Il cliente, nei limiti del castelletto s.b.f.,  ha la possibilità di prelevare dal c/corrente l’intero importo delle ri.ba. presentate alla banca per l’incasso, ovviamente prima della scadenza.

Alla scadenza delle ri.ba., la banca accrediterà l’intera somma al netto delle commissioni o si rivarrà sul cliente qualora non venissero pagate.

Il costo di questa operazione è rappresentato dagli interessi passivi sullo scoperto di conto + le commissioni della banca.

Anticipo fatture

L’imprenditore ha la possibilità di ottenere dalla banca una percentuale (dal 60% all’80%) delle fatture da lui emesse, dietro cessione dei crediti non ancora scaduti.

È pertanto un importante strumento per avere immediata disponibilità di parte dei propri crediti con scadenze posticipate.

Ovviamente, anche in questo caso, qualora la fattura non venisse saldata, la banca si rivarrà sul cliente.

Il costo è rappresentato dal tasso di interesse sulle somme anticipate dalla banca.

Anticipazione bancaria

Con questo strumento la banca finanzia il cliente dietro garanzia sotto forma di pegno di titoli pubblici, solitamente. L’ importo dell’anticipazione è proporzionale rispetto al valore stimato del pegno.

In questo caso il costo è rappresentato dal tasso di interesse sulla somma messa a disposizione.

Finanziamenti a medio-lungo termine: prevedono una scadenza che va oltre i 18 mesi. Dovrebbero essere utilizzati per sostenere le espansioni, le ristrutturazioni delle aziende e gli investimenti durevoli.

Si suddividono in:

Apertura di credito in c/c garantito da ipoteca

È un’apertura di credito in conto corrente di durata minima di 19 mesi. Il finanziamento avviene con atto pubblico e ipoteca su beni immobili.

Mutuo

È il contratto con il quale la banca eroga una somma di denaro, solitamente in unica soluzione, con l’impegno da parte del cliente di restituirla in rate periodiche.

Per quanto riguarda il tasso può essere fisso (non cambia per tutta la durata del prestito) oppure variabile (legato a un parametro del mercato, solitamente l’Euribor più una maggiorazione).

Dal punto di vista delle garanzie può essere:

CHIROGRAFARIO: quando è garantito da una o più fidejussioni personali (più avanti le spiego bene).

IPOTECARIO: quando è appunto garantito da un’ipoteca su un immobile che può anche non essere di proprietà dell’impresa;

Per quanto riguarda la cifra ottenibile, solitamente il chirografario va da 75.000 euro a 250.000 euro, mentre quello ipotecario va da 40.000 euro a un massimo non stabilito, ma questi sono dati che variano da banca a banca.

La durata di un mutuo chirografario (chiamato a volte anche Prestito aziendale-Professionale, in tal caso anche con cifre più basse e durate inferiori) solitamente non supera i 5 anni.

La durata di un mutuo ipotecario ad un’azienda va solitamente da 5 a 15 anni.

I costi per la stipula del mutuo ipotecario e dell’apertura di credito in c/c garantita da ipoteca vanno valutati molto attentamente, perché oltre alle spese relative alle provvigioni della banca, solitamente tra lo 0,50% e l’1% del mutuo, ci sono i seguenti oneri:

. spese di perizia dell’immobile (un tecnico deve stimare il valore dell’immobile);

. spese notarili per atto di mutuo;

. imposta sostitutiva pari al 2% dell’importo del mutuo;

. premi di assicurazione per salvaguardare l’immobile dato in garanzia (incendio).

Inoltre valuta di stipulare anche un’assicurazione vita che estingua il mutuo qualora ti succedesse qualcosa di grave, al fine di non lasciare la tua famiglia in difficoltà.

Questa ultima polizza, di solito abbastanza onerosa, il cui costo dipende dall’età del debitore e dalla durata del mutuo, viene proposta dalle banche, ma per legge non può essere imposta ai clienti.

Rifletti molto bene prima di prendere la decisione di non assicurare l’estinzione del mutuo qualora tu non fossi più in grado di farlo, soprattutto se a garanzia hai messo l’abitazione principale tua e della tua famiglia.

Per concludere l’argomento mutui, ti ricordo che puoi ottenere dalla banca un periodo di preammortamento, durante il quale pagherai solo gli interessi passivi e non dovrai già iniziare a restituire il capitale.

Se la pratica di mutuo è lunga, puoi ottenere un prefinanziamento, in attesa del mutuo vero e proprio.

Le garanzie da conoscere per migliorare i rapporti con le banche

Ecco il tema più spinoso.

Analizziamo i vari tipo di garanzia che ti può chiedere la banca.

La fidejussione

È la firma che tu, i tuoi soci, i tuoi familiari fate per garantire la restituzione del finanziamento alla banca e può essere:

. omnibus: ogni persona che ha firmato garantisce la banca per tutte le obbligazioni assunte e per tutti i tipi di finanziamento;

. specifica: ogni persona che ha firmato garantisce la banca per l’adempimento di uno specifico finanziamento;

. pro-quota: ogni persona che ha firmato garantisce la banca per la propria quota parte del finanziamento.

Quindi informati sempre molto bene e chiedi quale tipo di fidejussione stai firmando.

Il pegno

È un diritto reale di garanzia con il quale tu assicuri il pagamento del debito verso la banca lasciando in pegno beni mobili, crediti o strumenti finanziari.

In caso di inadempimento la banca può far vendere, con il preavviso pattuito, il bene dato in garanzia.

L’ipoteca

È un diritto reale di garanzia con il quale tu assicuri il pagamento del debito verso la banca tramite un’ipoteca su un tuo immobile. A differenza del pegno, non comporta la perdita del possesso del bene per tutta la durata del finanziamento. L’ipoteca iscritta è più elevata del mutuo, di solito va dal 150% al 200% del valore del mutuo, quindi il tuo immobile deve essere valutato molto di più dell’importo del finanziamento.

In caso di inadempimento la banca può far vendere, con il preavviso pattuito, l’immobile che hai dato in garanzia.

 “Ma per ottenere un finanziamento da 100.000 euro quante garanzie devo dare?”

A questa domanda non c’è una risposta precisa.  Le valutazioni della banca, come ti ho spiegato nella prima parte, dipendono da tanti fattori, quindi, questa risposta la si può dare solamente con tutte le carte in mano e dopo l’istruttoria.

Mi rammarico spesso di una cosa, però.

Mi capita di sentire parlare persone che vogliono un finanziamento dalla banca ma non vogliono rischiare nulla del loro capitale.

Non vogliono mettere niente a garanzia e chiedono di costituire una società di capitali (srl), dove il rischio è limitato al capitale sociale che in questi casi, ovviamente, sarà irrisorio.

Ma se tu fossi una banca glielo erogheresti il prestito a questi soggetti? Avresti fiducia in loro?

Ripeto che il primo a doversi fidare di te devi essere tu.

Questo non significa che tu debba mettere a repentaglio tutti i tuoi risparmi e magari anche quelli dei tuoi famigliari per migliorare i rapporti con le banche, ma sicuramente una parte delle tue risorse devono essere messe in gioco, previe valutazioni serie e professionali e soprattutto realistiche sul progetto.

 “I venti e le onde sono sempre dalla parte dei navigatori più abili. Edward Gibbon”

Credi che chi ce l’ha fatta non abbia mai rischiato nulla?

E con questa domanda, che spero sortisca anche qualche osservazione nei commenti, concludo il secondo post relativo a “Come migliorare i tuoi rapporti con la banca”, sperando di esserti stata utile per comprendere meglio i meccanismi che li regolano.

Non ho affrontato volutamente tutte le forme di prestito per non appesantire troppo l’articolo.

Se hai la necessità di contattarmi direttamente per migliorare i tuoi rapporti con le banche, scegli quella che fa per te a  questo link.

Ti può interessare leggere:

Come migliorare i tuoi rapporti con la banca – Prima parte

Mirna Pioli

Commercialista

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