Per ottenere un vantaggio siate i primi o siate i migliori.
Il vantaggio competitivo è quel fattore che garantisce una redditività superiore rispetto alla concorrenza ed è una questione strategica fondamentale.
È la strategia a dovere identificare e risolvere le questioni connesse alla generazione del vantaggio competitivo e al suo mantenimento.
La strategia può essere riduttivamente definita il modo in cui una impresa si muove da dove si trova a dove vuole essere, dopo avere identificato dove è e deciso dove vuole andare.
Se ti dirigi esattamente là dove sono i tuoi concorrenti, sei morto.
Thorsten Heins ex CEO di Blackberry
Una buona strategia emerge sempre dall’analisi dell’impresa e dei suoi obiettivi.
Per conseguire, comprendere, mantenere, aumentare il vantaggio competitivo è necessario studiare l’azienda, il mercato e i concorrenti.
Esistono vari strumenti in grado di aiutare le imprese, un metodo di verifica piuttosto diffuso è l’analisi SWOT.
Aiuta un’azienda a identificare la sua posizione esaminando i fattori interni come i punti di forza (Strengths) e quelli di debolezza (Weaknesses) e i fattori esterni come le opportunità (Opportunities) e i rischi (Threats).
Un’impresa può essere in grado di valutare i suoi punti di forza e debolezza interni, mentre le previsioni sugli eventi futuri che influiscono sulle opportunità e i rischi sono sempre soggette a errori valutativi.
I fattori interni che possono essere punti di forza o di debolezza sono, tra gli altri: la qualità dei prodotti/servizi, la competenza ed esperienza dei titolari, soci e dei collaboratori, la salute patrimoniale e finanziaria dell’azienda, la forza del marchio.
La consapevolezza delle proprie debolezze può risparmiare costosi errori.
Strategia è anche decidere cosa non fare.
L’impresa deve fissare obiettivi chiari e scegliere dove concentrare i propri sforzi.
L’analisi SWOT è in grado di guidare la pianificazione strategica e il processo decisionale, individuando ciò che una impresa fa meglio della concorrenza (e viceversa), quali sono i punti che dovrebbe cambiare o rinforzare per ridurre al minimo i rischi, e quali opportunità potrebbero conferirle o aumentare il vantaggio competitivo.
Solitamente una cattiva strategia si accompagna solo a una visione, ignorando i problemi, senza preventiva analisi dei numeri e dei dati.
E talvolta i problemi sono dovuti anche alla incapacità di cambiare rotta, perché l’imprenditore non capisce quanto sia pericoloso continuare a fare ciò che ha sempre fatto.
Ma come può una piccola impresa conoscere questi aspetti che nelle grandi imprese vengono affrontati da manager e personale specifico?
Direi che il primo passo che dovrebbe compiere il piccolo imprenditore è quello di una buona analisi di bilancio; non si può partire con altre valutazioni se non si conosce lo stato di salute della propria impresa.
L’analisi di bilancio è infatti in grado di segnalare i punti di forza e di debolezza dell’impresa sotto gli aspetti finanziario, patrimoniale ed economico.
Una volta ottenuto il check up azienda, sulla base dei bilanci di almeno due anni consecutivi, si procede ad analizzare il mercato di riferimento.
L’obiettivo deve essere unire i dati e report che scaturiscono dall’analisi di bilancio (grafici, indici, calcolo del punto di equilibrio, relazione complessiva e consigli) a quelli che emergono dall’analisi del proprio posizionamento nel mercato di riferimento e nei confronti della concorrenza.
E tu, conosci lo stato di salute della tua impresa?
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