I familiari collaboratori nel commercio e nell’artigianato

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Chi si deve iscrivere all’INPS

Se prestano lavoro in modo abituale e prevalente, sono obbligati a iscriversi all’INPS:
. il titolare della ditta individuale;
. i soci della società in nome collettivo;
. i soci accomandatari della società in accomandita semplice;
. i soci d’opera della società a responsabilità limitata.

In aggiunta sono iscrivibili all’INPS, a condizione che non siano dipendenti a tempo pieno:
. i familiari collaboratori che lavorano prevalentemente e abitualmente nell’impresa artigiana;
. i familiari collaboratori preposti al punto di vendita che partecipano al lavoro con abitualità e prevalenza.

Le parole da tenere ben presenti sono quindi due: abitualità e prevalenza.


Che cosa si intende per familiari collaboratori 

Sono considerati familiari collaboratori il coniuge, i parenti e gli affini entro il terzo grado.
Quindi:
. il coniuge;
. i genitori e i figli;
. i nonni, i fratelli, le sorelle, i nipoti intesi come figli dei figli;
. i bisnonni, gli zii, i nipoti intesi come figli di fratelli e sorelle, i pronipoti intesi come i figli dei nipoti di secondo grado;
. gli affini, cioè i parenti del coniuge, quindi suoceri, nonni del coniuge e cognati, bisnonni del coniuge, zii del coniuge, nipoti intesi come i figli dei cognati.

Prevalenza e abitualità oppure occasionalità

La Circolare 10478 del 10/6/2013 del Ministero del Lavoro  ha stabilito dei parametri oggettivi che separano piuttosto nettamente la prevalenza e l’abitualità dalla occasionalità.
Si tratta di una circolare alla quale il personale ispettivo si deve attenere in caso di controllo.

Il primo punto è che i familiari collaboratori non hanno obbligo di iscrizione INPS se la loro prestazione è di tipo occasionale.

Il secondo, vengono definite occasionali:
. le prestazioni di tipo gratuito rese da familiari pensionati;
. le prestazioni di tipo gratuito rese da familiari che hanno un lavoro dipendente a tempo pieno

Inoltre, e in aggiunta alle due ipotesi dei familiari pensionati e dipendenti, si presume collaborazione occasionale quella dove il familiare svolge compiti non stabili, né sistematici e nel rispetto del limite quantitativo fissato in 90 giorni, intesi come frazionabili in ore, quindi 720 ore nell’anno solare.

È consigliabile annotare le ore di presenza del familiare occasionale, per poterle esibire in caso di controllo, fermo restando che l’onere della prova di non occasionalità spetta al personale ispettivo.

I familiari occasionali devono essere iscritti all’INAIL.

Alcune domande con le relative risposte sui familiari collaboratori

La corretta impostazione iniziale di tutti i familiari che collaborano con l’impresa è molto importante al fine di evitare sanzioni ed è opportuno valutare la convenienza, tenendo conto dei vari aspetti economici e previdenziali.

È altrettanto importante che nel corso della vita dell’impresa si verifichi se le impostazioni iniziali sono ancora valide o se è opportuno fare qualche modifica, per esempio perché un familiare nel frattempo è andato in pensione.

Ecco alcuni casi concreti con le relative risposte.

1) Impresa individuale, la titolare è la figlia che viene aiutata dalla mamma in modo abituale e continuativo e, al fine settimana, dal papà e dal fratello. La mamma non è in pensione e non lavora come dipendente, mentre il papà e il fratello sono entrambi assunti presso aziende a tempo indeterminato. Chi deve essere iscritto all’INPS?
. La figlia viene iscritta all’INPS per la sua posizione e la mamma viene iscritta come coadiuvante senza reddito della figlia (significa che la figlia verserà la contribuzione INPS per se stessa e per la mamma), il papà e il fratello vengono iscritti come familiari occasionali, quindi nessuna contribuzione INPS, ma solamente all’INAIL.

2) Società in nome collettivo (SNC), gestita da mamma e figlia entrambe socie ed entrambe iscritte all’INPS. La mamma va in pensione e mantiene la quota di partecipazione. Può cancellarsi dall’INPS?
. È possibile, a condizione che la mamma non svolga più alcun lavoro all’interno della attività di impresa. Il suo essere socia della SNC esclude la possibilità di potere essere considerata familiare occasionale.   

3) Società in accomandita semplice (SAS), i soci sono il papà e la figlia entrambi accomandatari (soci di lavoro) e la mamma accomandante (socia di capitale). Il papà va in pensione. Si può cancellare dell’INPS?
. Sì, esattamente come nel quesito precedente, a condizione che non svolga più alcun lavoro nell’impresa. In alternativa può, con un atto notarile, diventare socio accomandante e in tal caso si può cancellare dall’INPS e restare iscritto solo all’INAIL come familiare occasionale e aiutare la figlia. La mamma accomandante, se aiuta la figlia, deve essere iscritta all’INAIL come familiare occasionale e ha il limite delle 90 giornate se non è in pensione o se non lavora come dipendente a tempo indeterminato.

4) Società in nome collettivo (SNC), formata da papà, mamma e figlio. Il papà va in pensione, dona la quota al figlio e continua a dare una mano nell’azienda. Può cancellarsi dall’INPS?
. Sì, il papà si cancella dall’INPS e può prestare lavoro occasionale senza limite dei 90 giorni.
E se il papà non fosse ancora pensionato?
. Si potrebbe cancellare dall’INPS ma dovrebbe rispettare il limite dei 90 giorni

Spero che questo articolo ti sia stato di aiuto per una maggiore comprensione degli inquadramenti previdenziali possibili dei familiari collaboratori.
Se hai bisogno di una consulenza specifica per il tuo caso concreto, se vuoi valutare la correttezza e la convenienza delle posizioni dei familiari che ti aiutano nella tua attività, puoi prenotare il quesito a questo link La commercialista risponde.

Mirna Pioli

Commercialista

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