Dopo tanti consigli per i commercianti ecco un post dedicato agli albergatori.
Ogni albergatore dovrebbe conoscere bene e verificare periodicamente alcuni importanti numeri che riguardano la sua attività d’impresa.
I principali sono: il tasso di occupazione delle camere, il ricavo medio per camera venduta e il ricavo medio per camera disponibile.
Vediamo cosa sono e come si calcolano.
È chiamato anche IMO (Indice Medio di Occupazione).
Rappresenta il rapporto percentuale (%) tra le camere occupate (vendute) e le camere disponibili in un determinato periodo (giornaliero, settimanale, mensile, annuale).
Faccio un esempio.
Periodo: mese di luglio.
Camere totali dell’albergo: 40.
Camere vendute nel mese di luglio 450.
30 camere x 31 giorni del mese = 930 camere disponibili
450 camere vendute/930 camere disponibile x 100 = 48,39% tasso di occupazione
È chiamato anche ADR (Average Daily Rate).
Si calcola dividendo il ricavo totale del periodo preso in considerazione per il numero delle camere vendute.
Proseguendo con l’esempio di prima, ipotizziamo che il fatturato del mese di luglio sia di 55.000 euro.
55.000 euro fatturato del mese/450 camere vendute = 122 euro ricavo medio per camera venduta
Più noto come RevPar (Revenue Per Available Room).
Si calcola dividendo il ricavo totale del periodo preso in considerazione per il numero delle camere disponibili.
55.000 euro fatturato del mese/930 camere disponibile = 59 euro ricavo medio per camera disponibile
È logicamente più basso del ricavo medio per camera venduta, perché tiene conto anche delle camere che sono rimaste vuote.
Infatti lo si può calcolare anche moltiplicando il tasso di occupazione per il ricavo medio per camera.
48,39% tasso di occupazione x 122 euro ricavo medio per camera venduta = 59 euro ricavo medio per camera disponibile
TUTTI.
Se si prendesse in considerazione solo il tasso di occupazione, per farlo salire basterebbe abbassare i prezzi, ma ciò non significherebbe sempre un utile maggiore.
Infatti l’albergatore dell’esempio avrebbe potuto vendere tutte le 930 camere disponibili a 59 euro l’una (invece di venderne solo 450 a 122 euro l’una); avrebbe ottenuto un tasso di occupazione del 100%, gli stessi ricavi totali di 55.000 euro, ma un minore guadagno perché le 480 camere vendute in più gli avrebbero generato maggiori costi (pulizie, biancheria, utenze… ).
Fermo restando che rimane valida la regola della domanda e dell’offerta “i prezzi si alzano quando c’è tanta domanda e si abbassano quando è scarsa”, è necessario abituarsi a confrontare tutti questi dati, fino a raggiungere il proprio equilibrio.
La scelta se e a quali prezzi è conveniente vendere le camere rimaste disponibili è frutto di valutazioni esperte, attente e specifiche.
Che non possono non tenere conto anche dei costi variabili per ogni ulteriore camera occupata.
Smanettare sui portali in base a ciò che fanno i concorrenti, abbassare i prezzi a sensazione, chiudere le prenotazioni senza vere e proprie strategie, non è fare il massimo per aumentare i guadagni.
Può darsi che l’intuito di un albergatore con tanti anni di esperienza dia comunque dei risultati, ma ciò non significa che si sta facendo revenue management.
Il Revenue Management è l’attività di gestione dei ricavi che, utilizzando indicatori, dati, leve, conoscenze ed esperienza, ha come obiettivo l’ottimizzazione dei guadagni.
Guadagni = Ricavi – Costi
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