Il bonus mobili per il 2022

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In questo articolo ripercorro, semplifico e sintetizzo quanto c’è da conoscere sulla detrazione IRPEF spettante per determinati acquisti di mobili ed elettrodomestici.

QUANDO SI HA DIRITTO AL BONUS MOBILI

Anche per il 2022 è confermata la detrazione relativa alle spese per mobili ed elettrodomestici sempre e solo se abbinate a lavori di recupero edilizio su immobili per i quali si fruisce della specifica detrazione.

Quindi la prima cosa da verificare è se per quell’immobile si sta usufruendo di detrazioni di cui all’art. 16-bis del TUIR, perché se così non fosse, NON SPETTA ALCUN BONUS MOBILI. 

Gli interventi sull’immobile che danno diritto al bonus mobili sono in sintesi i seguenti:

Manutenzione straordinaria (art. 3, comma 1, lett. b, DPR n. 380/2001)
Restauro e risanamento conservativo (art. 3, comma 1, lett. c, DPR n. 380/2001)
Ristrutturazione (art. 3, comma 1, lett. d, DPR n. 380/2001)
Restauro/risanamento conservativo/ ristrutturazione di cui sopra ma di interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione e/o ristrutturazione venduti entro 18 mesi dal termine dei lavori
Interventi necessari alla ricostruzione / ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza
Interventi finalizzati al risparmio energetico, di cui all’art. 16-bis, comma 1, lett. h), TUIR volti all’utilizzo di fonti rinnovabili e/o alla sostituzione di componenti essenziali degli impianti tecnologici, riconducibili alla manutenzione straordinaria.
Nella Circolare 22.12.2020, n. 30/E l’Agenzia delle Entrate ha esteso anche al Sismabonus e Superbonus, pure nei casi in cui i contribuenti optino per lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Per usufruire del bonus i lavori di recupero edilizio devono essere iniziati dal 1.1.2020 in avanti e i pagamenti devono avvenire dopo l’inizio dei lavori.

A QUANTO AMMONTA IL BONUS MOBILI

La detrazione è pari al 50% della spesa sostenuta (= pagata) nel limite massimo di 10.000 euro per ciascun immobile oggetto di intervento di recupero.

Quindi la massima detrazione per ciascun immobile è di 5.000 euro, pari al 50% di 10.000 euro.

La detrazione viene recuperata in 10 anni nella dichiarazione dei redditi, quindi bisogna avere capienza nella propria IRPEF, non si può optare per lo sconto in fattura né per la cessione del credito.

Esempio: Mario sta facendo lavori di ristrutturazione della propria casa e ha pagato con bonifico spese per arredi ed elettrodomestici destinati a quell’immobile e che rispettano i requisiti per euro 6.000 + iva.

Mario risparmierà 3660 euro suddivisi in 10 anni, 366 euro all’anno per 10 anni  (7.320 euro pari alla spesa compresa di IVA x 50% detrazione : 10 anni = 366 euro).

QUALI SONO GLI ACQUISTI CHE DANNO DIRITTO AL BONUS MOBILI?

Per prima cosa i beni devono essere nuovi e rappresentare un completamento dell’immobile oggetto del recupero edilizio.
Per esempio letti, armadi, tavoli, sedie, lampadari, librerie, ecc., comprese anche le spese di trasporto e montaggio.

Non rientrano le porte, i pavimenti, tende e tendaggi e altri complementi.

Quali sono gli elettrodomestici che danno diritto al bonus mobili

I grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+, A per i forni.

Per grandi elettrodomestici si intendono per esempio frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, forni, apparecchi per la cottura, elettrici per il riscaldamento, raffrescamento, condizionamento, comprese le spese di trasporto e montaggio.

COME EFFETTUARE I PAGAMENTI PER NON PERDERE LA DETRAZIONE

I mezzi di pagamento ammessi sono: bonifico bancario o postale che deve contenere la causale, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, la partita IVA/codice fiscale del fornitore, oppure con carta di credito.

NON danno diritto alla detrazione i pagamenti in contanti, con assegni, o altri mezzi.

TRASFERIMENTO DELLA DETRAZIONE

A differenza di altre detrazioni casa, il bonus mobili non si trasferisce né agli eredi né all’acquirente dell’immobile.

In caso di vendita dell’immobile il cedente può quindi continuare a detrarre le quote residue fino al loro esaurimento.

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Mirna Pioli

Commercialista

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