magazzino dei commercianti al dettaglio

Il magazzino dei commercianti al dettaglio

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In questo post ti parlo del magazzino dei commercianti al dettaglio.

È un elemento molto importante e spesso sottovalutato.

Ma prima di entrare nel vivo, occorre fare un piccolo cenno agli obblighi di legge.

Chi è obbligato per legge alla tenuta della contabilità di magazzino

L’art. 1, D.P.R. 695/96 stabilisce che la contabilità di magazzino, di cui all’art. 14, c. 1, lett. d), D.P.R. 600/73, venga adottata ove l’impresa, per due periodi di imposta consecutivi superi entrambe le seguenti soglie:

=> Ricavi di cui all’art. 85 T.U.I.R., superiori ad Euro 5.164.568,99;

=> Rimanenze finali di cui agli artt. 92 e 93 T.U.I.R., superiori ad Euro 1.032.913,80.

Dal punto di vista civilistico, l’art. 2214 c.c. non nomina espressamente le cosiddette scritture ausiliarie e il secondo comma dice che l’imprenditore “deve altresì tenere le altre scritture contabili che siano richieste dalla natura e dalle dimensioni dell’impresa …”.

Quindi possiamo tranquillamente dire che i piccoli commercianti al dettaglio non hanno alcun obbligo di tenere la contabilità di magazzino.

Perfetto!

Allora perché leggere questo post?

  1. Perché tutte le imprese in contabilità ordinaria hanno l’obbligo di inserire nel bilancio o situazione contabile il valore delle rimanenze;
  2. Perché il dettaglio delle rimanenze dovrà essere conservato ed eventualmente esibito per far fronte ad accessi, ispezioni, verifiche da parte dell’Amministrazione finanziaria;
  3. Perché dalla gestione del magazzino dipende il reddito della tua attività.

Credo sia sufficiente.

Il magazzino dei commercianti al dettaglio alla fine dell’ anno

Spesso la parola “inventario” viene confusa con “inventare”.

Solitamente i piccoli commercianti attendono l’importo dal commercialista, quell’importo che sia perfetto per gli studi di settore, il reddito e tutto il resto e poi, a volte, redigono l’inventario del magazzino.

In pratica si fa una operazione inversa rispetto alla logica. Invece di fare la conta fisica del reale inventario esistente al 31.12, si parte dal totale e poi si fa il dettaglio.

È considerato un compito parecchio fastidioso e inutile, una perdita di tempo insomma.

Ma ne sei così sicuro?

Come si fa l’inventario di magazzino

Non voglio elencarti tutti i metodi consentiti dalla normativa,  non è questo l’intento del post.

Se vuoi leggerli sono descritti all’articolo 92 del Testo Unico Imposte sui Redditi.

Il metodo più semplice per i piccoli commercianti è quello del costo.

In pratica si fa la conta fisica dei beni e si moltiplica per il costo di acquisto (al netto dell’IVA).

Lo si fa molto agevolmente con l’utilizzo di programmi informatici che permettono in ogni momento di conoscere il dettaglio del magazzino per articolo e per valore.

Perché le rimanenze di magazzino al 31.12 aumentano il reddito?

Una domanda che può sembrare ovvia, ma mi viene rivolta spesso e vorrei risponderti.

Si potrebbe pensare il contrario, dal momento che le rimanenze non sono state vendute.

Per capirlo torna utile il post che ho scritto Il principio di competenza, te lo ricordi?

In quel post ti ho spiegato che i costi devono sempre seguire i ricavi di riferimento.

Di fatto i costi delle merci non vendute vengono stornati dall’esercizio perché non hanno dato alcun ricavo e rinviati a quello successivo ed è per questo che aumentano il reddito.

Il costo del venduto

Rappresenta ciò che è stato venduto nell’anno o nel periodo di tempo considerato.

Si calcola facendo:

Costo del venduto = Rimanenze iniziali + Acquisti di merci – Rimanenze finali

È un dato fondamentale, soprattutto se messo a confronto tra un anno e l’altro o tra un periodo e l’altro.

Sai se il tuo costo del venduto dell’ultimo anno è superiore o inferiore a quello dell’anno precedente? E di quanto?

L’indice di rotazione del magazzino

L’indice di rotazione esprime il numero di volte in cui, nel periodo considerato, il magazzino ha “ruotato” (si è svuotato), permettendo di recuperare la liquidità investita nelle scorte.

Indice di rotazione del magazzino = Costo del venduto/Costo scorta media

Il costo scorta media è quanto mediamente giace nel magazzino; per i piccoli negozi può essere semplice determinarlo nel seguente modo:

(Rimanenze iniziali + Rimanenze finali) : 2

Un indice pari a 1 sta a significare che il magazzino viene interamente venduto e rifornito una volta l’anno.

Un’elevata rotazione indica che le merci acquistate durante l’anno sono rimaste in magazzino per un breve periodo.

Al contrario un magazzino con bassa rotazione è un segnale di vendite rallentate.

Conosci il tuo indice di rotazione? È aumentato o diminuito rispetto allo scorso anno?

L’importanza del magazzino dei commercianti al dettaglio

Avrai compreso, mi auguro, che il magazzino è di fondamentale importanza per la gestione del tuo commercio.

Non relegare, pertanto, la valutazione a un mero adempimento fiscale, ma sfrutta tutti i dati per aumentare la redditività del tuo negozio.

Ogni commerciante dovrebbe:

. sapere in ogni momento a quanto ammonta la merce che resta ancora da vendere;

. disporre del dettaglio per articolo e per valore;

. conoscere anche come è composto il magazzino per esempio se da merce dell’anno in corso o di anni precedenti e in quali percentuali;

. sapere la tipologia dei prodotti maggiormente richiesti e venduti;

. verificare periodicamente l’andamento delle vendite;

. pianificare gli acquisti in base alle vendite e al magazzino;

. essere consapevole che un magazzino eccessivo comporta denaro fermo, indebitamento e oneri finanziari;

. conoscere il reale costo di ogni prodotto che vende.

Per fare tutto questo esistono, come ti ho già detto, dei programmi informatici indispensabili.

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Mirna Pioli

Commercialista

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