punto di equilibrio

Il Punto di Equilibrio

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Il Punto di Equilibrio Break Even Point rappresenta un dato fondamentale per tutte le aziende.

Ti consiglio di leggere, senza temere di non riuscire a comprendere e senza pensare che questi argomenti siano troppo difficili per te.

Come al solito, cercherò di semplificare al massimo e non me ne vogliano, per questo, gli Esperti in materia.

Lo scopo del post è di fare comprendere a piccoli imprenditori, commercianti, artigiani, l’importanza di questa analisi.

O almeno l’esistenza di questa analisi.

Iniziamo.

Il Punto di Equilibrio o Break Even Point

È il punto in cui i ricavi totali sono uguali ai costi totali.

Al di sotto di esso l’azienda genera perdite, al di sopra produce utili.

Lo possiamo anche definire Punto di Pareggio.

Per calcolarlo è necessario effettuare un’analisi che presuppone la conoscenza della differenza tra i costi fissi e i costi variabili.

I costi fissi e i costi variabili

I costi fissi  non variano al variare delle quantità prodotte o dei servizi erogati.

Sono quei costi che restano invariati sia se non produco e vendo zero che se produco e vendo mille.

Per esempio l’affitto dei locali, i costi amministrativi, l’ammortamento dei costi pluriennali.

I costi variabili variano al variare delle quantità prodotte o dei servizi prestati.

Sono quei costi che se produco zero sono zero, mentre crescono all’aumentare della produzione.

Per esempio le materie prime o i dipendenti legati alla produzione.

I costi totali

Sono dati dalla somma dei costi fissi e dei costi variabili.

Se produco e vendo zero, sono uguali ai costi fissi.

Se aumento la produzione, sono dati dai costi fissi che restano sempre uguali, più i costi variabili che aumentano.

I ricavi totali

Sono dati dal ricavo unitario moltiplicato per i prodotti venduti.

Ovviamente all’aumentare delle vendite, aumentano i ricavi totali.

La rappresentazione del punto di equilibrio

Immaginiamo di rappresentare questi dati in un grafico, avremo due linee rette: quella dei costi totali ct (q) e quella dei ricavi totali rt (q).

Il punto in cui si incontrano le due rette è il punto di equilibrio e rappresenta la quantità di prodotti che devo vendere per essere in pareggio.

Ma come fanno i piccoli imprenditori a calcolare il punto di equilibrio?

I commercianti o gli artigiani, per esempio.

Per prima cosa è fondamentale conoscere i propri costi fissi.

Nessuno si può esimere dall’avere ben presente questo dato.

Quindi, con il bilancino in mano, unitamente ai dati che l’imprenditore ben conosce, si fa un vero e proprio elenco dei costi fissi e si sommano.

Poi si calcola a quanto ammonta il costo variabile unitario.

Può essere il costo di un pasto, se si tratta di un ristorante; sarà dato dalla somma delle materie prime, dalla quota parte del personale di sala e cucina e dei consumi energetici.

Può essere il costo di un oggetto se si tratta di un commercio; sarà dato del costo di acquisto e poco più se non vi è personale addetto alla vendita.

Si applica infine questa formula:

Punto di equilibrio = Costi fissi/(Prezzo di vendita unitario – Costo Variabile Unitario)

Preciso che TUTTI i costi e tutti i ricavi vanno assunti senza IVA.

Il risultato è la quantità da produrre e vendere per pareggiare.

Può essere il numero dei coperti (ristorante), il numero dei pernottamenti (hotel),  ma anche il numero di ore di assistenza (impresa di manutenzioni) da erogare.

Se sono di meno ci sarà una perdita, se sono di più un utile.

Il punto di equilibrio determinato in ricavi

Se si vuole sapere quali sono i ricavi minimi al di sotto dei quali si genera una perdita e al di sopra si inizia a guadagnare, il conteggio è il seguente.

Si determinano su base 100 di ricavi le % di incidenza dei costi fissi e dei costi variabili.

Esempio: ricavi 1.000, costi fissi 180, costi variabili 800, reddito operativo 20.

% costi fissi = 180/1.000 x 100 = 18%

% costi variabili = 800/1.000 x 100 = 80%

Poi si calcola il margine unitario di contribuzione dato da 100 meno la % dei costi variabili.

margine unitario di contribuzione 100 – 80 = 20%

Infine si determina il punto di equilibrio dato dal totale dei costi fissi, moltiplicato per cento e diviso per il margine di contribuzione.

Punto di equilibrio = 180 x 100/20= 900

Comprendo che non è affatto semplice, ma una cosa è certa: NESSUN imprenditore può permettersi di ignorare i propri costi fissi e NESSUN imprenditore può permettersi di non avere la più pallida idea di quale sia il punto di equilibrio della sua azienda.

Il conteggio può essere più o meno complesso a seconda del tipo di attività.

È necessario che l’imprenditore conosca i ricavi minimi al di sotto dei quali non può permettersi di andare.

Conoscere il punto di equilibrio è importante per prendere decisioni strategiche.

Non voglio complicare il post con ulteriori concetti.

Se hai compreso cosa sono:

  • i costi fissi;
  • i costi variabili;
  • il punto di equilibrio;

sei già stato bravissimo.

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Mirna Pioli

Commercialista

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