Nella vita umana tre cose sono importanti. La prima è essere gentili. La seconda è essere gentili e la terza è essere gentili.
(Henry James)
La parola gentilezza
Etimologia:
dal greco ethnikos, da ethnos razza, gente;
dal latino gentilis “che appartiene alla gens”, a un gruppo di famiglie con un capostipite comune.
Traduzioni:
. inglese kindness dove kind significa dolce, ma anche genere, razza;
. spagnolo bondad, gentile especie;
. tedesco freundlichkeit, amichevolezza.
Sembrerebbe prevalere un concetto di appartenenza.
Quindi i membri di un gruppo sono gentili e si entra a far parte di un gruppo solo se gentili?
La cortesia urbana
Nel mondo del lavoro e delle relazioni sociali ci sono infiniti gruppi; per esempio alcuni legati a ordini di appartenenza, altri a mestieri e professioni, altri che abbinano le attività imprenditoriali al credo religioso.
Ognuno ha regole precise, luoghi e orari di incontro; il nuovo entrato deve normalmente essere presentato da un altro membro e deve un po’ meritarselo, insomma, quel privilegio.
E, all’interno di questi gruppi, si assiste, solitamente, alla massima esibizione della “cortesia urbana”.
Quel modo di comportarci che ci permette di “stare in società” nella modalità più utile possibile, proficua per i nostri affari o relazioni, senza però essere realmente interessati al rapporto profondo e vero con le altre persone.
In questi ambienti regna la buona educazione, il rispetto delle regole del vivere civile e delle altre convenzioni integrative.
“Grazie, prego, si figuri, ci mancherebbe… ”
Ma tutto resta in superficie.
Anzi, spesso così si nasconde ciò che non si vuole mostrare né vedere: invidia, egoismo, ipocrisia.
E che bello quando si torna a casa ben vestiti, profumati e magari si è pure fatta un’offerta.
Come siamo in pace con le nostre coscienze!
La gentilezza non è una decorazione
Senza nulla togliere alla “cortesia urbana”, la Gentilezza che intendo io e che scrivo volutamente con la G maiuscola è ben altra cosa.
Da sempre si cerca di dare una definizione di gentilezza, è difficile darne una univoca.
Seneca già nel 64 d.c. “Un uomo saggio desidera avere amici in quanto la generosità è un dovere dell’uomo ma anche la sua gioia… Nessuno può vivere una vita felice se piega ogni cosa ai suoi propositi. Vivi per gli altri se vuoi vivere per te stesso”.
Il Garzanti a proposito di “gentile”:
. chi, trattando con gli altri, usa modi garbati, cortesi;
. chi rivela sentimenti elevati, nobili, delicati.
Ecco la parola magica: sentimenti.
Mi piace paragonare la Gentilezza al contenuto di un pacco, al Dono, mentre la “cortesia urbana” alle decorazioni: carta colorata e fiocchi. Sono importanti entrambi, ma se non c’è il contenuto la decorazione perde il suo significato.
Andiamo a scoprire insieme che cosa c’è dentro quel pacco?
La Gentilezza, per me, è prima di tutto interesse profondo e attenzione verso l’Altro.
Martha Nussbaum la definisce una “doppia attenzione“; immaginare di essere al posto dell’altro, conservando la consapevolezza di non esserci.
Doppio pensiero, doppio sentire.
Credo sia proprio così.
Un raddoppio di interesse che ci porta ad autolimitarci e a riconoscere l’Altro.
Ed ecco, quindi, che ci si avvicina veramente, si entra in relazione, in modo paritario.
Le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è eterna
(Madre Teresa)
Alcuni semplici esempi
Gentilezza
. non è fare passare il pedone sulle strisce, quello è dovere, ma è fargli un Sorriso sincero mentre attraversa;
. non è parlare amabilmente con chi la pensa come noi, ma Ascoltare e non interrompere chi la pensa in modo differente e Dialogare insieme senza alcun desiderio di sopraffazione;
. non è sorridere ed esibire tutto il galateo alle cene con chi ci può essere tanto utile o con chi ci è simpatico, ma accogliere chi è in disparte, magari perché “poco redditizio” o noioso e dialogare proprio e anche con lui.
In sintesi, ciò che si vede in superficie, con la Gentilezza, è anche, prima di tutto, in profondità.
La Gentilezza crea sospetto
In un periodo in cui l’egoismo è considerato normale e la generosità eccezione, la Gentilezza crea sospetto.
Si tende a non credere a un comportamento gentile e lo si classifica, a seconda delle circostanze, come:
. falso, manipolatorio, da smascherare;
. segnale di debolezza e arrendevolezza.
Sii gentile quando possibile. È sempre possibile.
(Dalai Lama)
La Gentilezza è una grande forza silenziosa
In realtà non c’è nulla di più coraggioso, forte e profondo dell’ Essere Gentili.
La Gentilezza è la capacità di reggere la differenza e sostenere la relazione senza sentire la necessità di imporre le proprie idee.
E’ un potere enorme, proprio perché vero, sincero e raro.
“Se si escludono gli istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la miglior approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono.”
(Primo Levi)
Impresa gentilezza
Il mio Blog si rivolge soprattutto alle Imprese, quindi un pensiero per gli Imprenditori.
La Gentilezza è uno dei modi migliori per essere felici e un piacere fondamentale per il nostro benessere.
Portate la Gentilezza dentro le vostre Imprese, formatela e nutritela continuamente.
Sono convinta che gli Imprenditori che comprenderanno il Valore della Gentilezza, avranno imprese sane, produttive e longeve e contribuiranno a rendere migliori i luoghi dove si vive la maggior parte del tempo lavorativo.
Gentilezza è iniziare a essere ciò che vorremmo essere.
Mirna
Ascoltiamo insieme La Cura…
Cara Mirna, questo articolo è talmente… “Giusto”
(non mi vien altra parola da usare) in ogni suo aspetto… che mi verrebbe da dire che non hai bisogno di scrivere altro! ma conoscendo il tuo desiderio mi vien da chiedermi: “…e se lei non facesse altro che ampliare i concetti esposti qui così magistralmente?”
Un caro saluto
*Gianluca
Grazie Gianluca, un caro saluto a te.
Leggerti mi concilia il riposo, superare il “politicamente corretto” per ritrovarci e alimentare la potenza dei sentimenti più veri. La gentilezza non è eguali, condivido appieno le tue parole.
Serene feste anche a te ed ai tuoi cari.
Grazie Santa, un abbraccio forte.
Buonasera cara Mirna, la gentilezza ormai sembra cosa rara ma proprio per questo è un qualcosa da riscoprire, valorizzare e condividere. Il valore della gentilezza è a prescindere e trasversale, è antico e moderno, interessa il singolo ma anche l’impresa. Ed è tutto ciò e proprio il suo contrario, quindi impariamo “anche” ad essere gentili, educati, cortesi partendo da noi stessi. E se iniziamo dalla superficie lavoriamo per andare in profondità, fino all’essenza stessa della Gentilezza
Grazie Francesca, iniziamo!
Essere gentili eleva noi stessi per primi e ci mette in connessione con l’altro. Volersi bene per imparare ad amare l’altro è passaggio obbligato. In questi tempi così oscuri e di derive brutte e preoccupanti, ritrovare gentilezza è un modo per mantenere la barra al centro delle cose importanti. Come lo stare bene. Grazie Mirna di questo bellissimo post!
Cara Manuela è stato tanto piacevole anche scriverlo. Buone Feste!