La tua impresa supera gli indicatori di crisi?

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Gli indicatori di crisi alla base del nuovo Codice sulla rilevazione anticipata delle difficoltà d’azienda 

Con la recente pubblicazione del CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA DLGS 14/2019, si sono accesi, e si accenderanno sempre più, i fari sulla verifica preventiva dello stato di salute dell’impresa.

Il Codice della crisi si basa su indicatori di crisi la cui formazione spetta al Consiglio nazionale dei dottori commercialisti , insieme al compito di rivederli ogni tre anni.
L’obiettivo primario degli indicatori di crisi è quello di “misurare la sostenibilità degli oneri di indebitamento con i flussi di cassa che l’impresa è in grado di generare e l’adeguatezza dei mezzi propri rispetto a quelli dei terzi“.
Si punta l’attenzione, quindi, su interessi passivi, indebitamento, equilibrio tra debiti a breve e debiti a medio lungo e tra capitale proprio e capitale di terzi.
Viene data maggior rilevanza, in questo caso, alla capacità dell’impresa di produrre flussi di liquidità, quindi alla gestione finanziaria, rispetto a quella economica.

In questo sito propongo già a tutte le piccole imprese un servizio di consulenza online chiamato CHECK UP IMPRESA  , utile a tutti gli imprenditori che vogliono capire per tempo lo stato di salute della loro impresa, non solo dal punto di vista finanziario e indicatori di crisi, ma anche economico, compreso il calcolo del punto di equilibrio e valutazione del rating.

Dico spesso che se non lo fa l’imprenditore questo controllo, altri lo faranno comunque al suo posto, e se egli non avrà sistemato per tempo le criticità, gli indicatori di crisi le faranno emergere arrecandogli difficoltà e intoppi nella sua attività.

Rinforzare i punti deboli serve in primis proprio all’imprenditore, per evitare di trovarsi in situazioni troppo deteriorate e per migliorare i margini di profitto.

CASH IS THE KING

La cassa è il re.
Ovvero, puoi anche essere un bravo imprenditore, con ottimi collaboratori, idea di successo e tutto il resto in regola, ma se non sei in grado di fronteggiare finanziariamente i primi insoluti dei clienti, i loro ritardi, che avvengono proprio mentre devi comunque sostenere costi collaboratori, affitto, fornitori, utenze, IVA, ti troverai in difficoltà a proseguire nella tua attività.

Quando è che i debiti sono troppi?
Non quando si guadagna poco, ma quando i flussi di cassa generati non sono sufficienti per fronteggiarli.

Il documento che per eccellenza evidenzia i flussi di cassa è il rendiconto finanziario.

Non si cresce a lungo termine se non si mangia a breve termine

L’equilibrio tra breve e lungo termine è importantissimo.
Infatti se un’impresa riflette solo a breve termine, sui problemi diretti, come clienti, fornitori, personale, diventa obsoleta e non crea nuove opportunità di crescita; se riflette solo a lungo termine sui nuovi prodotti, nuovi mercati, innovazione e crescita, esaurisce il capitale per finanziare gli investimenti.

Gli indicatori di crisi più significativi

Vi sono degli indicatori che possono efficacemente evidenziare lo stato di crisi dell’impresa, la maggiore o minore capacità nel far fronte ai propri debiti.

Vediamo quali sono i più significativi in attesa di conoscere i definitivi che verranno pubblicati dal CNDC.

Flusso di cassa/oneri finanziari

Il flusso di cassa (cash flow), rappresenta le risorse finanziarie prodotte dall’impresa in un anno che sono costituite dalla differenza tra tutte le entrate e tutte le uscite ed emerge dal rendiconto finanziario.
Normalmente si calcola il cash flow come differenza tra il capitale circolante netto a inizio e a fine esercizio.
Il cash flow determina la capacità dell’impresa di effettuare nuovi investimenti, di distribuire utili, di pagare le imposte. Se un’impresa non è in grado di generare flussi di cassa adeguati, significa che la gestione va rivista in alcuni dei sui punti.
In presenza di scarso flusso di cassa sarà improbabile potere sostenere gli oneri finanziari (interessi passivi).
Il risultato di questo indice dovrebbe essere maggiore di 2,5.

Flusso di cassa dopo le variazioni del capitale circolante netto/(interessi passivi+quote di debito consolidato+rate leasing)

Al denominatore vi sono tutti i fabbisogni per fronteggiare il debito finanziario.
Il risultato dovrebbe essere almeno 1,2.

Debiti finanziari/Mol

Se l’azienda ha un eccesso di debiti finanziari rispetto al Mol, è probabile che stia creando le basi per uno stato di crisi.
Il risultato dovrebbe essere inferiore a 5.

Oneri finanziari/Fatturato

Il risultato non dovrebbe essere più alto del 5-8%.
Si possono tollerare risultati maggiori in presenza di margini operativi elevati.

Debiti finanziari/Patrimonio Netto

I debiti in esame devono essere solo quelli finanziari, a prescindere dalla loro scadenza.
L’indice misura l’indipendenza finanziaria.
Non dovrebbe superare 3, massimo 4 per avere una adeguatezza tra i mezzi propri rispetto a quelli di terzi.

Per ripassare alcuni concetti e termini può esserti utile leggere:

GLOSSARIO SEMPLICE PER ANALISI DI BILANCIO

L’EQUILIBRIO FINANZIARIO DELLA TUA IMPRESA

La sintesi da memorizzare

Credo che per alcuni questo articolo sia piuttosto difficile da comprendere, ma ci sono un paio di concetti molto facili e utili per tutti i piccoli imprenditori.

Nell’immediato futuro si darà sempre più importanza agli indicatori di copertura che evidenziano la capacità o meno dell’impresa di far fronte ai suoi impegni di tipo finanziario, ai debiti.

Il Codice della crisi appena approvato, impone il revisore dei conti alle SRL che superano determinati parametri (almeno uno per due esercizi consecutivi tra: attivo 2 milioni di euro, ricavi 2 milioni di euro, 10 dipendenti).

Questo non significa che tutte le altre società e imprese non saranno toccate dalle novità.
Le banche, gli investitori, il mercato in generale, farà sempre più riferimento a questi indicatori che dovranno entrare a far parte di una routine di verifiche periodiche per tutte le imprese per una rilevazione anticipata delle difficoltà.

Il mio consiglio, pertanto, non può che essere quello che ho sempre dato a tutti i piccoli imprenditori: mettere in atto un semplice, efficace, periodico, controllo di gestione attraverso l’analisi del bilancio.

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Mirna Pioli

Commercialista

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