Ho deciso di scrivere questo post perché sento molto spesso la frase del titolo.
Viene pronunciata da piccoli imprenditori, commercianti, artigiani.
Perché lavorano così tanto e alla fine dell’anno, se tutto va bene, hanno un misero guadagno che non li ripaga delle ore e delle energie che hanno dedicato all’attività e soprattutto delle responsabilità e dei rischi che si assumono ogni giorno?
L’intento del post non è dare una risposta, in quanto non ne esiste una che vada bene per tutti.
Voglio però spiegarti come mi comporto con chi mi pone la fatidica domanda
“Perché lavoro tanto e non mi resta niente?”
La prima cosa che faccio è quella di prendere un foglio e una penna. Scrivo appunti a mano.
Che cosa chiedo?
Prima di tutto di dirmi il fatturato, gli incassi.
I costi tipici (merci per esempio) li metto in base alle normali percentuali di ricarico del settore di attività.
E poi chiedo di elencarmi e quantificarmi gli altri costi:
. dipendenti;
. canoni di locazione;
. leasing;
. manutenzioni;
. consulenze;
. utenze;
. interessi passivi;
. ogni altra voce di costo.
Perché lo chiedo quando potrei vederlo sul bilancino di verifica?
Perché in questo modo mi rendo conto se il piccolo imprenditore sottovaluta alcuni costi, li dimentica, non ne tiene conto.
Se mi accorgo che manca qualche informazione la chiedo nuovamente.
Sai che è fondamentale avere ben presenti tutte le voci di costo ?
In pratica compiliamo un semplice conto economico formato dai ricavi e dai costi dell’attività.
Spesso già da questo calcolo, impreciso e veloce, salta fuori che la differenza tra i RICAVI della vendita di merci e i COSTI per l’acquisto delle stesse non riesce a fronteggiare in modo adeguato tutte le altre uscite.
Manca la redditività quindi.
A quel punto l’imprenditore ha capito qualcosa in più, in modo facile e concreto.
E ha anche capito che la domanda da porsi subito dopo è:
“Che cosa posso fare per migliorare la redditività della mia azienda?”
Chiaramente le voci di costo sono importanti, è utile analizzare se su ognuna di esse si può risparmiare.
Ma attenzione, non è togliendo o riducendo servizi o assortimento che si rimette in sesto un bilancio.
Questa è la strada che prendono spesso i piccoli imprenditori.
Per paura, per mancanza di informazioni e perché apparentemente è la più facile.
Riduco tutto e così non sbaglio
Sbagliatissimo invece.
È utile chiedersi se le risorse sono sfruttate al meglio, se c’è margine per incrementare i ricavi senza aumentare i costi.
Per esempio valutare se gli spazi a disposizione sono tutti bene utilizzati o se invece ve ne sono alcuni non sfruttati per niente o utilizzati in modo poco redditizio.
Individuare la potenzialità di questi spazi, magari apportando qualche piccola modifica.
Ma anche analizzare il lavoro svolto da ognuno all’interno dell’azienda e comprendere se è redditizio in base al suo costo.
Sfruttare meglio le risorse significa utilizzare al massimo la tecnologia, i programmi informatici.
Evitare di consumare tempo per fare ciò che meglio e con minor costo può fare un computer; non è più possibile redigere le fatture a mano o utilizzando il computer come una macchina da scrivere per comprenderci; né pensare che il fax serva ancora a qualche cosa ed essere deboli sulle mail; né usare programmi che non comunicano tra di loro.
È utilissimo sapere quali sono i prodotti o i servizi più redditizi sui quali spingere maggiormente.
Per esempio se ci sono due servizi proposti; il primo con poco margine di guadagno e il secondo con un margine più elevato, bisogna potenziare il secondo che ha più redditività, sia per gli investimenti futuri che per la promozione.
Le valutazioni, soprattutto per i più piccoli, si devono ampliare, non basta la redditività
È necessario uscire dai confini dei numeri e del bilancio e vedere l’azienda in modo più completo.
“Dietro ogni problema c’è una opportunità – Galileo Galilei”
A volte bisogna unire correttivi molto differenti tra di loro.
Alcuni legati ai numeri, altri legati alla tipologia di prodotti o servizi, altri ancora al marketing.
E più le aziende sono piccole, più hanno bisogno di una visione di insieme.
Spesso il piccolo imprenditore ha la necessità di ricevere una spinta per accelerare, ma anche di disporre di freni ben funzionanti per non uscire di strada.
. ricordati che il bilancino non serve solo al fisco, ma soprattutto a te;
. sposta l’attenzione dal mero aspetto fiscale (quante tasse? sarò congruo?) all’aspetto reddituale (quanto guadagno? come posso migliorare?);
. dedica tempo, non è sprecato;
. attribuisci valore alla consulenza.
“Nessun problema può resistere all’assalto di una riflessione approfondita – Voltaire”
Ho terminato, se hai un dubbio non esitare a scriverlo nei commenti.
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